"LENDL? SE HO GIOCATO DI M...., ME LO DICE"
A inizio anno, Zverev non parla mai di obiettivi. Col senno di poi, tuttavia, ha raccontato quali fossero i traguardi che si era prefissato. “Volevo dimostrare che il 2017 non era stato un caso – racconta – ero entrato tra i top-5 ATP ma dicevano che mancavano Djokovic, Murray e Wawrinka. Quest'anno ho dimostrato che posso ancora essere lì, che posso vincere i Masters 1000. Inoltre volevo migliorare negli Slam, e ai miei occhi l'ho fatto. Per esempio, ho giocato molto bene a Parigi. Non è andata a Wimbledon, ma non mi ero potuto allenare nei giorni precedenti”. Il 2018 è stato anche l'anno in cui ha portato a termine il lungo corteggiamento con Ivan Lendl. Ha provato a convincerlo fin da marzo, poi la fumata bianca è arrivata prima dello Us Open. Quando gli hanno chiesto cosa apprezza di Lendl, non ha avuto dubbi: la sincerità: “Se ho giocato di m.... me lo dice chiaramente. Spero che sia una collaborazione lunga e di successo. Abbiamo in comune il desiderio di vincere, il resto non ci interessa. Il suo senso dell'umorismo? Lo conosco da anni, a volte è divertente, a volte no, ma è simile a mio padre e quindi ci sono abituato”. La grande popolarità, dovuta al suo ranking ATP, lo ha portato ad avere tanti obblighi, sia con la stampa che con i fan. “Sascha” dice di avere un ottimo rapporto con il pubblico, in particolare i bambini.