Riccardo Bisti - 11 September 2017

La tredicenne che vuole sbarcare nel tour WTA

Finalista allo Us Open Junior, Cori Gauff si sente già pronta per il circuito professionistico. Le norme WTA, tuttavia, vietano l'attività a chi non ha ancora compiuto 14 anni. Le regole furono varate negli anni 90, dopo il caso Capriati. “Non è giusto limitare lo sviluppo di una giocatrice” dice Mouratoglou, che la ospita nella sua accademia.

È stato un grande Us Open per gli Stati Uniti, soprattutto in campo femminile. Se Sloane Stephens si è aggiudicata il titolo battendo in finale Madison Keys, anche il torneo junior ha vissuto un derby americano in finale. Il titolo è andato ad Amanda Anisimova, vincitrice con un netto 6-0 6-2 su Cori Gauff. Anche al Roland Garros e a Wimbledon c'era stato un dominio delle ragazze americane. Tutto normale, non fosse che le due finaliste di Flushing Meadows sono giovanissime, ben lontane dal limite per i tornei junior. La Anisimova ha 16 anni, mentre la Gauff....13. Si tratta della più giovane finalista nella storia dello Us Open giovanile: in caso di vttoria, sarebbe diventata la più giovane “slammer” dai tempi di Martina Hingis, che aveva 12 anni e mezzo quando si impose al Roland Garros 1993. Al secondo posto, in questa classifica di precocità, troviamo Jennifer Capriati. Prima di giocare i tornei senior, vinse il Roland Garros junior nel 1989, a tredici anni. Il clamore attorno alla Capriati è ancora noto. Nel 1990 finì in copertina su Sports Illustrated, mentre Newsweek arrivò a definirla “L'ottava meraviglia”. Travolta da tanta pressione, dopo un brillante inizio di carriera, Jennifer rischiò di buttare a mare la sua vita fumando crack e rubando bigiotteria in un negozietto. Nel 1994, in reazione al caso Capriati, la WTA ha studiato uno schema per limitare l'accesso al professionismo delle lolite con la racchetta. Sotto i 14 anni, è vietato giocare tornei validi per il circuito ITF o WTA. Dai 14 ai 17 possono partecipare a un numero limitato di eventi: 8, 10, 12 e 16. In realtà, c'è una scappatoia: se i risultati sono davvero positivi, si possono aggiungere fino a quattro tornei.

PERCHE' TANTA FRETTA?
L'autorevole voce di Patrick Mouratoglou, tuttavia, si schiera a favore della Gauff. “Non è giusto uccidere lo slancio delle giocatrici – dice – alcuni tennisti raggiungono il picco a 16 anni, altri a 30. Ognuno è diverso e le differenze vanno rispettate”. A suo dire, la Gauff dovrebbe avere il diritto di trasferire in partita le esperienze accumulate in allenamento. “Si allena spesso con tenniste più forti, ma non è la stessa cosa”. Secondo Lindsay Davenport, allenatrice di Madison Keys, la limitazione dei tornei aumenta la pressione sulle giocatrici nei pochi tornei che possono giocare. “Capisco le intenzioni della WTA, ma non mi piace. Quando giocano un torneo, le ragazze sono vittime di una grande pressione”. La Navratilova ha suggerito alla Gauff di prendere un buon avvocato per far annullare la regola. “Tuttavia, a 18 anni il tour sarà ancora qui. In fin dei conti, non perderà molto”. Sinceramente, siamo d'accordo con la WTA. A meno di 14 anni, una ragazza è ancora una bambina e non è pronta – soprattutto mentalmente – per vivere certe situazioni. Leggere alcune dichiarazioni è sorprendente, come se certe esperienze passate non siano servite a niente, anche quelle meno famose come Viele o la stessa Bacsinszky. Nel 2018, la Gauff potrà comunque giocare otto tornei. In fin dei conti, dove sta il problema?

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