Nervoso ma vincente: Federer è in semifinale
Anche stavolta il 2008 resta un caso isolato. Delle quindici partecipazioni di Roger Federer alle ATP Finals, è stato l’unico anno in cui lo svizzero non ha raggiunto le semifinali. Nelle altre quattordici ce l’ha fatta sempre, da Shanghai a Londra, passando per Houston e di nuovo Shanghai, dove – nell’ultima edizione giocata alla Qizong City Arena – perse sia con Murray sia con Simon, salutando il torneo al termine dei round robin. Uno scenario che quest’anno ha scacciato già dopo i primi due incontri, qualificandosi con un match d’anticipo grazie al laborioso 7-6 5-7 6-1 imposto ad Alexander Zverev, nel match fra il più anziano e il più giovane in gara al Masters formato 2017. Una sfida che serviva a Federer per risolvere i dubbi lasciati in campo nel match di domenica contro Jack Sock, e invece di dubbi ne ha aggiunti di nuovi, diversi e forse ancora più preoccupanti. Rispetto al match inaugurale contro lo statunitense, Federer è cresciuto notevolmente dal lato del rovescio, utilizzando alla perfezione uno slice che ha dato un fastidio terribile alla mano non proprio delicatissima di Zverev, ma è peggiorato nel rendimento al servizio (che domenica l’aveva aiutato a mascherare una prestazione bruttina) e soprattutto nella gestione tattica del match. Si è capito già dalla sua espressione all’uscita dal tunnel dell’O2 Arena che c’era qualcosa che non andava, l’ha confermato lo 0-40 iniziale (anche se avrebbe tenuto il servizio) e l’hanno ribadito 2 ore e 13 minuti con molti più errori che vincenti, un primo set vinto da 4-0 sotto nel tie-break con un enorme aiuto dai 20 anni di Zverev, e un secondo riaperto di suo pugno quando sembrava già finito, o poteva diventarlo con un’attenzione da Federer. Invece, sul 7-6 2-1 30-0 (al servizio) ha commesso due doppi falli di fila e mostrato un grande segnale di debolezza, che Zverev ha colto al volo.
FEDERER VINCE, MA NON CONVINCE AFFATTO
In quel quarto game del secondo set è iniziata una nuova partita, con un Federer old style. Ma non quello che un tempo ridicolizzava gli avversari, bensì il giovane indisciplinato dei primi anni. Attenzione: non ha combinato nulla di grave. Ma non capitava da anni di vederlo lamentarsi in continuazione con sé stesso, borbottare dopo ogni singolo punto, prendersela addirittura con un’incolpevole raccattapalle, e soprattutto tenere un body language terribile, che ha rimesso in partita Zverev più dei regali del quarto game. È come se qualche ingranaggio nel suo cervello si sia bloccato, di colpo, senza un vero perché. La percentuale di prime palle è crollata (sarà di 43% a fine set), il diritto ha iniziato a tremare e Zverev si è ripreso ciò che aveva regalato nel primo set, trovando il break decisivo nel dodicesimo e ultimo game e completando due set al contrario. Il primo lo doveva vincere lui, ma l’ha perso. Il secondo invece lo doveva perdere, ma l’ha vinto, anche se col senno di poi è servito a poco. Era scontato che in qualche modo Federer avrebbe alzato il livello, stava a lui dimostrare perché in futuro diventerà numero uno del mondo. L’ha fatto spesso, ma raramente nei match che contano sul serio, ed è stato così anche stasera. Ha tenuto giusto il primo game di servizio, poi Federer ha tentato lo strappo e lui è sparito. Come uno qualsiasi. In un match che si poteva vincere. O forse, per uno come lui, addirittura si doveva vincere. Per sua fortuna, in chiave qualificazione non cambia così tanto, visto che la vittoria di Federer ha eliminato Cilic, e al tedesco basterà vincere lo scontro diretto con Jack Sock (a tutti gli effetti un quarto di finale) per conquistarsi l'altro posto in semifinale. Quanto a Federer, ha vinto pur giocando tutt’altro che bene. Dicono sia la qualità dei campioni, oppure è semplicemente la conferma che in queste ATP Finals è talmente superiore agli altri da poter vincere anche con un tennis al di sotto dei suoi standard.
NITTO ATP FINALS - Seconda giornata Gruppo Becker
Roger Federer (SUI) b. Alexander Zverev (GER) 7-6 5-7 6-1
Jack Sock (USA) b. Marin Cilic (CRO) 5-7 6-2 7-6