AL LAVORO CON UNO PSICOLOGO
Appassionato di carne, non va matto per le delizie della cucina francese. Tuttavia, tra un vino bianco e l'altro, ha imparato il francese e ha creato un rapporto cordiale con i tennisti transalpini. “Magari ci alleniamo insieme o scambiamo qualche parola in aereo. In linea di principio, tuttavia, esiste una viva cordialità con tutti i giocatori del tour”. Medvedev ha fatto parlare di sé durante il torneo di Wimbledon: prima in positivo, con la bella vittoria su Stan Wawrinka. Poi in negativo, con la monetina lanciata al giudice di sedia dopo la sconfitta con Bemelmans. Un gesto che molti hanno condannato. “Non vorrei avere multe e nemmeno creare una cattiva immagine di me – sospira – però ci sono momenti in cui non riesco a controllarmi. Per migliorare, sto lavorando con uno psicologo. In fondo, da allora non ho più lanciato monete!”. Il senso dell'umorismo è apprezzabile, ma ha avuto bisogno di tempo per tornare a vincere una partita dopo una stagione iniziata benissimo con la finale a Chennai, le semifinali a Eastbourne e sei quarti di finale. Ogni tanto, ha ancora il vizio di lanciare la racchetta. Vedremo se a Milano, con migliaia di occhi puntati addosso, farà il bravo. Di sicuro dirà sempre sì alle convocazioni in Coppa Davis. “Mi piace che abbiano ridotto i match al meglio dei tre set, credo sia più interessante anche per il pubblico, soprattutto nelle serie inferiori. Non è il massimo giocare cinque set se ti trovi in Africa. E comunque, a parte le regole, io sarò sempre disponibile”.