Il più scettico, ma anche il più forte

Andrey Rublev lascia le briciole a Borna Coric e in appena 61 minuti conquista la finale delle Next Gen ATP Finals. Fra gli otto giocatori in gara non è il più simpatico, ma è stato l'unico a mettere in discussione senza paura le sperimentazioni regolamentari. Un buon segno per il suo futuro e uno stimolo in più per puntare al titolo: l'opinione del vincitore del torneo non potrà essere trascurata.
Andrey Rublev continua a dire che le regole sperimentali non gli piacciono, perché danno a chiunque la possibilità di battere chiunque, assottigliando gli equilibri al punto che anche i giocatori meno professionali possano avere molte più chance contro chi fa sempre le cose nel modo giusto. Eppure, il campo delle Next Gen ATP Finals dice che vanno d’accordo col suo tennis, tanto che nella prima semifinale gli sono bastati 61 minuti per sbarazzarsi di Borna Coric con un facile 4-1 4-3 4-1, e conquistare un posto in finale. Nulla di sorprendente, per carità: il ventenne di Mosca era il più forte degli otto al via e lo sta dimostrando, con le difficoltà a entrare da subito in partita viste nei primi due incontri cancellate con altrettante partenze a razzo nei due successivi. Il primo giovedì contro Shapovalov, che però è rientrato e l’ha obbligato – in un match di alto livello – a cinque set di lotta, il secondo oggi contro Borna Coric, che era uno dei due imbattuti nel Masters milanese (insieme a Chung), ma gli è rimasto molto distante per tutto il match. La trama del duello era abbastanza prevedibile: il tennis di Rublev permette al russo di provare a far esplodere ogni pallina, mentre quello di Coric obbliga il croato a cercare di allungare gli scambi. Ciò che nell’occasione funziona meglio, si rivela vincente. Stavolta è andata molto male al tennista di Zagabria e molto bene al moscovita, che davanti al miglior pubblico della settimana (malgrado il dilemma sciopero-non sciopero dei mezzi pubblici e pure i parcheggi esauriti già alle 14 a causa dell’Eicma, in un altro dei padiglioni del polo fieristico) ha mostrato di avere una marcia in più. Oggi come in generale. Coric è arrivato in alto prima, battendo Nadal ad appena 18 anni, ma nell’ultima estate Rublev ha fatto un salto di qualità enorme, e non ci sono dubbi su chi dei due a fine carriera avrà raccolto molto di più.
SEMIFINALE MAI IN DISCUSSIONE
A Rublev è bastato il break nel secondo game per prendersi il primo set, nel quale per Coric non ha funzionato proprio nulla, come ben evidenziato dal coaching con Kristijan Schneider. Gli ha dato mille consigli, suggerendogli di accorciare l’apertura del diritto, di cercare di più il rovescio di Rublev, e anche di provare ad aumentare la percentuale di prime palle, ferma a un misero 42%. Ha fatto più o meno tutto, salendo all’80% e riuscendo almeno a raggiungere il tie-break, ma il set è stato comunque di Rublev, malgrado il 4-3 e due servizi per il croato regalato da un doppio fallo del moscovita. Coric non si è fatto trovare pronto, restituendo il favore con un rovescio in rete, e dopo aver salvato un set-point con un servizio vincente ne ha consegnato un secondo (quello buono) spedendo largo un diritto. Un nuovo break in avvio di terzo, con tanto di Wilson total black distrutta sul GreenSet del Padiglione 1, è costato a Coric lo 0-2 immediato, e quando è passata una piccolissima chance di rientrare, era troppo scarico per andarsela a prendere. Poteva essere la palla del contro-break, invece sul 2-0 40-40 ha risposto cortissimo, ha spedito lungo il lob di rovescio (uno dei colpi che gli vengono meglio), ed è diventata la palla del 3-0 Rublev. Cinque minuti più tardi, il russo era sorridente al microfono di Giorgio Galimberti, per l’intervista post-match. “Oggi ho giocato il miglior tennis della mia settimana – ha detto –, e domani spero di fare ancora meglio”. Una sintesi perfetta di un match che ha lasciato molto poco da raccontare, e l’ha portato a un ultimo passo dal titolo. Proprio il suo scarso amore per le nuove regole potrebbe rappresentare uno stimolo in più: è facile pensare che un’opinione positiva o negativa sia dettata anche dai risultati positivi o negativi. Ma se a bocciare le sperimentazioni fosse colui che ne ha beneficiato più di tutti…

NEXT GEN ATP FINALS – Semifinali
Andrey Rublev (RUS) b. Borna Coric (CRO) 4-1 4-3 4-1
Hyeon Chung (KOR) b. Daniil Medvedev (RUS) 4-1 4-1 3-4 1-4 4-0
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