PIATTI: "PARLA SEMPRE DELLA DAVIS"
“È stato un pomeriggio difficile, soprattutto mentalmente, ma con l'aiuto del pubblico e la storia che abbiamo in questa competizione, sono riuscito a superare gli ostacoli” dice Coric, già in Francia in attesa che gli organizzatori mettano a disposizione il campo dove si giocherà nel weekend. Grazie a una deroga concessa dall'ITF, il campo sarà pronto mercoledì mattina alle 9. Vincitore dello Us Open Junior nel 2013, ad appena 16 anni, Coric ha già una certa esperienza in Coppa Davis. Non era ancora professionista quando fu mandato in campo contro Andy Murray. Poteva essere una mattanza, invece raccolse sei game. “Infatti la ricordo come una splendida esperienza. Ero felice di essere stato scelto e ho raccolto tanta fiducia per i match successivi, è stato importante e ho imparato molto”. Da allora, è diventato una specie di talismano. In Davis ha già vinto nove partite, e in ben cinque occasioni sono servite a dare il punto decisivo alla Croazia. “Giocare per il mio Paese è sempre un sentimento molto speciale. Nel 2016 ero infortunato, dunque non ho avuto la possibilità di giocare la finale contro l'Argentina. Fu un grande delusione. Quest'anno, invece, sarà una grande esperienza”. C'è anche un pizzico di Italia nell'impetuosa crescita di Coric, capace di chiudere il 2018 al numero 12 ATP. L'anno scorso, di questi tempi, era in 48esima posizione. La svolta è arrivata da quando si allena a Bordighera, nell'accademia di Riccardo Piatti. Ed è proprio il coach comasco a confermare la passione di Coric per l'Insalatiera. “Ne parla sempre. Come per tutti i croati, l'evento a squadre è molto importante, soprattutto se capita di affrontare una grande nazione di sport come la Francia”.