Chissà cosa le sarà passato per la testa dopo il matchpoint. Più gioia? O forse più commozione? Vera Zvonareva, mamma Vera, è di nuovo una tennista anche se continua a dire di no. Da numero 742 WTA, si è infilata nelle qualificazioni dello Us Open (grazie al ranking protetto) e ha battuto 7-6 6-1 Xinyun Han, n.17 del draw, non proprio l'ultima arrivata. Sogna e si diverte, si diverte e sogna. Ex numero 2 del mondo, finalista in due prove del Grande Slam, aveva abbandonato un paio d'anni fa per ritirarsi a vita privata, la vita normale per una donna di 30 anni. Prima il matrimonio, poi una figlia. Già che c'era, si è presa una seconda laurea. Quest'anno ha giocato quasi per scherzo, ma quando ha vinto un torneo ITF a Sharm El Sheikh ha capito che forse c'era spazio anche per lei. Dunque, la scorsa settimana ha giocato le qualificazioni a New Haven (primo torneo WTA dal 2015), peraltro vincendo una buona partita con la Rodionova. Risolto il dolorino al tendine d'achille che l'aveva fatta ritirare al secondo turno, si è trasferita a New York per dare seguito alla sua piccola favola. L'ha presa sul serio, visto che per adesso il marito Alexander e la figlia Evelyn sono rimasti a casa. A seguirla, lo sparring partner Kirill Komarov. “Ma non chiamatelo comeback” dice la Zvonareva, che sta cercando di trovare una formula che possa combinare il tennis e la vita in famiglia. “Sto ancora elaborando la situazione, voglio vedere come mi sento. Per questo ho scelto di alzare il livello, voglio capire come mi trovo ad affrontare certe giocatrici, non soltanto nei tornei ITF. Soltanto allora potrò valutare la situazione, ma è difficile stare lontano dalla famiglia. E sarà ancora più difficile se e quando inizieranno a viaggiare con me. Evelyn è ancora molto piccola e mi toglierà molte energie”. Quando era una top-player, la Zvonareva amava giocare 3-4 tornei di seguito, in modo da trovare la giusta condizione e allenarsi con tante buone giocatrici. Adesso non lo può più fare: “Dopo una settimana, mi viene voglia di tornare a casa a giocare con mia figlia. Dovrò organizzarmi in modo tale da giocare un numero limitato di tornei”.