PERMESSI DI VIAGGIO
Safwat non raggiungerà i livelli di Ismael El Shafei, miglior tennista egiziano di sempre (n.34 al mondo e quartofinalista a Wimbledon nel 1974) e per adesso è anche alle spalle di Tamer El Sawy, ultimo rappresentante di un certo livello. Però è un punto di riferimento di una realtà piccola ma in espansione.“In Egitto il tennis non è uno sport molto importante. Siamo una piccola comunità, sia pure in crescita. Non è certo come in Italia, dove ci sono tanti buoni giocatori”. E poi c'è il problema dei permessi di viaggio, quel “travel permit” che gli ha creato tanti problemi, soprattutto a inizio carriera. “Adesso va meglio – dice Safwat – sono più collaborativi rispetto al passato e mi offrono dei visti particolarmente lunghi, così non devo tornare troppo spesso. Per me è solo un problema di programmazione: devo pianificare tutto con grande anticipo, non è come i giocatori europei: per esempio, adesso devo già programmare aprile e maggio. Però faccio del mio meglio”. Il 2018 è una stagione importante per Mohamed: un paio di mesi fa ha interrotto la collaborazione con lo storico coach Martin Spottl. “O meglio, lavoro ancora con lui, però faccio più allenamenti e viaggi con Gilbert Schaller. Con Spottl ho ottenuto il best ranking, per me è più di un coach. È come un fratello maggiore, mi ha fatto diventare quello che sono oggi. Grazie a lui sono più forte sia fisicamente che mentalmente. Abbiamo vissuto tanti alti e bassi, momenti difficili, frustrazione... ma lui era sempre al mio fianco e mi ha spinto ad andare avanti e di tenere duro. Gli sarò sempre grato”. A ben vedere, Safwat non ha neanche cambiato città. Continua ad allenarsi a Vienna, ma con Schaller. “Avevo bisogno di un extra, un nuovo punto di vista: come giocare, come pensare, individuare le debolezze degli avversari. Schaller è molto bravo in questo, era molto intelligente in campo. In passato avevamo collaborato, mi aveva seguito per qualche settimana ma a dicembre abbiamo iniziato ufficialmente. Devo dire che sono cambiate molte cose nel mio gioco e nella mia mente. Oggi il dritto non funzionava, ma grazie ai suoi suggerimenti ho trovato la chiave per uscirne”.