L'AIUTO DEL RE DEI GIOCATTOLI
Quando ha conosciuto coach Federico Rodriguez, è iniziata una nuova vita. Ha iniziato a comportarsi bene sul campo da tennis, lasciando da parte l'atteggiamento immaturo che l'aveva contraddistinta fino ad allora. Una volta, aveva spaccato cinque racchette di fila. La federtennis americana l'ha sempre perdonata, tenendo conto del suo passato. E poi giocava bene: a 12 anni era già la migliore del paese, forte di una sorprendente combinazione di velocità, potenza e intelligenza. L'anno dopo, senza nessuna specifica preparazione, è diventata professionista. Ha raccolto meno di 50.000 dollari di prize money, oltre a qualche introito degli sponsor. Era un incentivo a giocare, ma i risultati sono stati disastrosi: per mettere insieme un po' di soldi, ha continuato a giocare fino a quando il fisico non ne poteva più. Il suo best ranking WTA la colloca al n.404. Per questo, adesso sta cercando di evitare che accada lo stesso alla sorella minore. “I soldi rappresentavano una grande forma di pressione – racconta – se non vincevo una partita, avevo paura di non poter pagare l'affitto. Non voglio che mia sorella debba vivere lo stesso”. E allora si è inventata maestra di tennis, ma ci vuole una discreta salute fisica anche lì. Tra agosto e settembre, il dolore è aumentato e ha dovuto cedere una buona metà dei suoi allievi ad altri istruttori. “Però almeno ho un tetto sopra la testa e qualcosa da mangiare – sospirava Alicia, che ha pure problemi ai denti e non può intervenire – ma non gioco a tennis, quello che amo, quello che dovrei fare”. La sua storia era finita sul New York Times durante lo Us Open, ed ebbe una risonanza talmente grande da convincerla ad accettare la sfida del crowdfunding. In pochi giorni raccolse 13.000 dollari, fino a quando è saltata all'occhio di Alan Hassenfeld, ex presidente di Hasbro (famosissima azienda che produce giocattoli e giochi da tavolo). È un filantropo che in passato aveva già dato una mano ad atleti in difficoltà. Lo hanno soprannominato "Mr. Monopoly" e si è subito offerto di pagare il denaro mancante, chiedendo in cambio solo due cose: “Vorrei che aiutasse chi si trovasse in difficoltà in futuro, e che mi inviti nel suo box allo Us Open”. È presto per parlare di lieto fine, ma è certo che martedì scorso Tornado Alicia Black si è operata. L'intervento è perfettamente riuscito e i medici le hanno detto che tornerà a giocare senza nessun dolore, dopo una riabilitazione di circa 6 mesi. E allora, forse, la speranza si è riaccesa.