Non devono essere dello stesso avviso i giudici di sedia, i più in difficoltà con la novità. “
Ti è venuto da chiamare il let?” “Ooooh, n’ sacco de vorte”, risponde Concas con l’accento da romano de Roma, evidentemente soddisfatto per non essere cascato nel tranello. Non ce l’ha fatta, invece, il simpatico Nicolas Stellabotte: a lui qualche “let” è scappato. Capita.
Dopo anni passati a discutere coi giocatori per dei nastri non visti (o sentiti), ora succede l’esatto opposto. Per fortuna, Pellegrino e Moroni l’han presa con filosofia. Hanno giocato l’unico match lungo più di tre set: 1-4 4-1 4-2 4-1 per il pugliese, in 1 ora e 13 minuti. Come un 6-2 6-3 qualsiasi, ma con un pizzico di pathos in più per la rimonta. Fuori loro, dentro Quinzi e Balzerani, compagni d’allenamento alla Tennis Training di Foligno, l'accademia dei miracoli di Fabio Gorietti and company. “GQ”, armato di Wilson, è favoritissimo e lo fa pesare, con un servizio che ha fatto grandi progressi. “
Finalmente”, sussurra qualcuno dagli spalti, anche se il merito è anche di… Balzerani, che lo fa sembrare spesso imprendibile, facendo una fatica terribile a rispondere. “
Trova una soluzione”, si implora il laziale sul 4-2 2-0, ma non la troverà, continuando a faticare un sacco anche solo a iniziare il punto.
A fine match lo score dice 4-2 4-2 4-2, ma
gli resta almeno la soddisfazione per un meraviglioso lob vincente in tweener, in diretta su SuperTennis. L’avesse fatto Federer, sarebbe sui telegiornali. Balzerani lascia il campo a testa bassa, ma era il più giovane (e inatteso) della pattuglia. Avrà tempo per rifarsi il prossimo anno, sempre che l’idea delle qualificazioni nazionali non venga pensionata già fra tre giorni. Un pensiero che a qualcuno sarà passato per la testa in chiusura di giornata:
colpa – si fa per dire – di Filippo Baldi, che ha sbattuto fuori il grande atteso e grande favorito Matteo Berrettini. Il romano sembrava aver già il posto in tasca, e secondo il ranking ATP la wild card sarebbe dovuta essere sua di diritto, o quasi. Ma chi se lo poteva immaginare, a inizio anno, che sarebbe arrivato vicino alla top-100? Pochi, pochissimi. Come pochissimi si sarebbero aspettati di vederlo perdere maluccio (4-3 4-1 4-3) contro un Baldi rivitalizzato dalla cura del nuovo allenatore. Che non è Lebron James, come recita alla voce “coach name”
la sua scheda sul sito ITF, bensì Francesco Aldì, al Cinà Tennis Institute di Palermo.